Dai commenti al post sul blog di Vocativo (del quale ho scritto qui qualche giorno fa)
“La poesia di alivento è sapiente gioco verbale, che trova il proprio senso nelle immagini che evoca e rapide s’affastellano nella mente come un paesaggio in dormiveglia; richiami d’una sensibilità quasi crepuscolare deviano bruscamente in scientismi inattesi, che disegnano un paesaggio spiazzante nel quale per suggestione ritroviamo le coordinate del nostro sentire.”
Antonio http://narrando.splinder.com/
Immagini efficaci “…infestano le orme della lingua.”, una scrittura “pacata” (calma alba) che percorre con gusto il ritmo della vita sino a “tirar l’alba “ , un percorso disposto con sapiente nesso,incrocio e utilizzo delle sensazioni-oggetti, quasi un elenco-flusso di note melodiche che cerca di uscire dalla disarmonia “tra questo tutto che deborda” affinché, alla fine, “libere parole siano”. Ottima scelta poetica e complimenti ad Alivento.
Marco Saya
Su Alivento ho detto gia in altre sedi ma ribadisco che la sua poesia possiede il dono di saper volare. Ovviamente questo sottindende che ogni tanto un vuoto d’aria rischia di farla precipitare ma questo non le preclude che con le ore di volo accumulate e l’estro che si ritrova saprà, come gia fa, regalarci poesie sempre più perfette. La sua voglia i esperienze poetiche la lancia a volte in corridoi dove non la seguo perchè sono linee aeree che non mi piacciono molto ma questo è un qualcosa di personale che non toglie nulla alla freschezza di tante immagini che mi vengono in mente leggendola.
Arturblord http://isola_di_arturo.blog.tiscali.it/