Noi
non l’ammaestramento dei folli
né dei fanciulli in fiore
bene invece il nome allo spazio
che trema e insieme
li sposa, a quel tempo
dove esilio e morte
all’infanzia volgono lo sguardo
come ad anello iniziale
Stefano Guglielmin
Come a beato confine, Book 2003
luglio 5, 2006 a 12:17 am
Hai una grande raffinatezza, Stefano “Gugl” Guglielmin…
luglio 5, 2006 a 5:09 am
grazie Marco. non è una minaccia, vero?
luglio 5, 2006 a 11:04 am
Chiaro che è una minaccia! 😉
…questo blog è troppo piccolo per tutti e due!!
preparati a…
…già pronto?
Ok, aspetta un attimo… mi preparo anch’io e poi…
😛
luglio 5, 2006 a 12:15 PM
sfida all’alba di domani, dietro il castello del re? 🙂
luglio 5, 2006 a 12:37 PM
E sia! Mi è consono all’alba, a domani messere… affilerò all’uopo la lama dei miei versi!
🙂
luglio 5, 2006 a 1:33 PM
grande raffinatezza, profondità e leggerezza al contempo
come diavolo fa? 🙂
non vi sfidate a duello che qui c’è post senza limiti ma è bella questa sfida a colpi di-versi
luglio 5, 2006 a 3:27 PM
versi in resta e rima d’uopo, pofferbacco!
luglio 5, 2006 a 9:59 PM
“esilio e morte
all’infanzia volgono lo sguardo
come ad anello iniziale”
Capperi! (volendo anche di Pantelleria)
Ma perché anello? A quale ricorrenza allude? O forse come elemento d’una catena?
luglio 6, 2006 a 5:25 am
“iniziale” è paronomasico con “nuziale”: tu leggi “iniziale” ma inconsciamente richiami “nuziale”. infatti poco prima si dice che lo spazio “sposa” i folli e in fanciulli e, più sotto, che il tempo (sposa) esilio, morte e infanzia. Iniziale, inoltre, rinvia ad un legame originario, come dire: questo matrimonio è sin dapprincipio e lì dobbiamo tornare.
grazie Narrando per l’attenzione
luglio 8, 2006 a 12:05 PM
Grazie a te, in effetti ero fuori strada.
L’ermeneutica di un testo fatta dall’autore è una fortuna concessa ai contemporanei, lieto di poterne approfittare 🙂
luglio 9, 2006 a 4:24 PM
tieni presente, però, che l’autore non è sovrano:-)