Il paradiso dei ragni
Dita curve come zampe
applicate sopra il muro
bianco il muro
nere zampe
oscillare vagheggiante
di ragni o di zanzare
punte fitte ed incisioni
di sangue da succhiare
ali aperte come ovali
di persiane azzurre
dalle palpebre offuscate
ombre e ragnatele
intessute di saliva
appese a travi e infissi
da fissare intensamente
trattenute ai filamenti
interrogano il cielo
senza mai precipitare.
settembre 6, 2008 a 11:07 PM
ma per la bambina paurosa
che vedeva cavalieri sfilare sul soffitto
il ragno diventò grosso e nero
e si staccò dal muro
e le piovve addosso
settembre 7, 2008 a 10:44 am
questi versi hanno una loro malìa… i ragni però li odio!
settembre 7, 2008 a 7:06 PM
In effetti gattamagika ragni sono insetti particolari. Implacabili, terribili ma utili. In fondo sono un insetticida assolutamente naturale. E poi quella loro capacità da ingegneri nel costruire tele. E il filamento delle ragnatele: un miracolo della natura.
Grazie della visita e del commento alla poesia. Poesia con malia. 🙂
settembre 7, 2008 a 7:11 PM
Cosa non riescono ad immaginare i bimbi, Loredana. Anche i ragni che piovono dal soffitto. I gechi che si appiccicano ai capelli e così i pipistrelli. Quando il più delle volte questi animaletti ( tutti mangiainsetti) vogliono sono essere lasciati tranquilli. 🙂
abbraccione
settembre 8, 2008 a 5:57 PM
Non posso dire sia ispirata a questa, ma l’ultima mia scoria c’entra…
settembre 8, 2008 a 8:49 PM
Ef felice di incontrarti
di saperti felice
di leggerti
essì la tua ultima
è ispirata
non so quanto alla mia
ma l’ispirazione c’è
infinita
un abbraccio caro
PS. quasi replay 😉
settembre 8, 2008 a 10:51 PM
ali(vento): a capo
o non
un abbraccio gratis:)
settembre 10, 2008 a 5:51 PM
im
pagabile Ef 😉