Tendenze

E’ scoppiata un’epidemia dentro e fuori dei libri. I focolai sono sempre più numerosi. Il morbo si chiama resoconto sentimentale, diario intimo, autobiografia…” così comincia un articolo sull’Espresso n. 12 di questa settimana, dal titolo “Ti regalo la mia vita”, che esalta la propensione all’autobiografismo che si sta affermando nella letteratura attuale. Perchè il pubblico, pare, abbia sempre più sete di sentimenti vissuti; più che una tendenza questa sembrerebbe l’inizio di una nuova epoca in cui sia da preferire il racconto di un’emozione provata dall’autore alla narrazione di fantasia. L’articolo prosegue più avanti. Qualcosa di analogo accade anche in rete. Tutti sanno ormai cosa sono i blog, ma qui vorrei riconsiderarne due caratteristiche: il diarismo ed il rapporto singolo-molti. Anche i blog più impersonali sono involontariamente diaristici: snocciolando giorno per giorno articoli, citazioni, rassegne stampa, rivelano un’evoluzione del loro autore, un avvicendarsi dei suoi interessi, umori, sentimenti. L’io che ne viene fuori è un addetto al bollettino pubblico di sè stesso, un giornalista di sè che fa sapere a tutti come si sente in rapporto al mondo, che cosa gli interessa oggi rispetto a ieri. Visitare un blog equivale a chiedersi: come sta? come si sente stamattina il tal dei tali? In più la possibilità per i visitatori di commentare il testo pubblicato, provoca spesso un dialogo. Il blogger è chiamato dai commentatori a rendere conto delle parole che ha messo in rete. Si crea così una coda, un “ultratesto” che prosegue e giustifica il testo rispondendo alle obiezioni. E qui è come se venisse spemuto fuori l’io che se ne stava nascosto nel testo. Nell'”ultratesto” delle risposte ai commenti, prende forma un io emotivo, permaloso o bonario: è lì che si stanano il suoi veri sentimenti. (p.123)
Ho riportato questa parte dell’articolo ritenendo che essa sia, per quanto non completa, veritiera. Non è completa perchè essendo finalizzata a dimostrare l’assunto dell’autobiografismo trascura di esaltare sufficientemente l’aspetto, pur forte e forse prevalente, della relazionalità, della libertà espressiva e di comunicazione, dello sviluppo di conoscenza e amicizia che avviene attraverso i blog. Ho riportato questo articolo perchè l’elemento dell’autobiografismo è stato oggetto di discussione su Erodiade ed Oboesommerso con riferimento alla poesia ed al contenuto autobiografico della stessa. Chiudo qui questa parentesi non poetica riportando una frase di Gianni Vattimo di un articoletto inserito nelle stesse pagine del settimanale che titola “Niente filosofia senza autobiografia” e dice “Ma per ogni filosofia davvero moderna, che non sia più dominata dall’ideale antico dell’oggettività da contemplare (le idee di Platone…), da “osservare” in senso descrittivo e in senso etico, dimenticandosi di sè, il riferimento alla vita vissuta del filosofo è un elemento essenziale”. Ed io,senza trascurare di ricordare che il poeta è filosofo che non vuole argomentare il suo pensiero, ovviamente concordo.

5 Risposte to “Tendenze”

  1. alivento Says:

    Ho postato questo testo con molti refusi, adesso l’ho corretto, sperando che non me ne siano sfuggiti altri, vi prego di scusarmi.

    Ciao

  2. narrando Says:

    chi scrive, scrive sempre di sé

  3. antonella Says:

    penso anch’io che scrive scrive di se e se non scrive di se scrive attraverso se. buona giornata antonella

  4. alivento Says:

    un punto per me importantissimo dello scrivere è che nulla di ciò che si scrive può essere scritto se non sia prima transitato dentro, attraverso, in mezzo

    anzi di più

    anche quando tutto sia inventato, immaginato e fantasticato ogni tuttissima cosa è nata da quell’autore per tutto quello che prima è entrato dentro la sua testa.

    ali baci a tutti e due

  5. golfedombre Says:

    sull’autobiografia e filosofia: in effetti, molto del pensiero moderno si gioca tra Agostino e Rousseau, due idee differenti sul rapporto tra autobiografia e scrittura.

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